Gollum
2004-02-27 11:02:24 UTC
Salve, ho scritto il seguente testo sullo stadio di Palermo destinato ad una guida agli stadi d'Italia su cui sto lavorando da diversi mesi. Le informazioni le ho prese principalmente dalla rete e attraverso alcuni testi. Qualcuno può controllare se ci sono eventuali inesattezze e possibilmente aggiungere qualche notizia, informazione, curiosità o aneddoto? Grazie e a presto
Sandro
Lo stadio di Palermo sorge nella zona ovest della città al centro del Parco Favorita, una vasta area verde rettangolare sovrastata maestosamente dall'imponente sagoma del Monte Pellegrino. Nell'ampio parco, un tempo del re Federico di Svevia, trovano spazio - oltre al campo di calcio - diverse altre strutture sportive: uno stadio per l'atletica, un ippodromo, una piscina e diversi campi da tennis. L'U.S. Palermo (i cui celebri ed inconsueti colori sociali rosa e nero sono dovuti, come è noto, ad un errato lavaggio delle casacche originariamente rossoblu) fu costretta nei primi anni di attività a cambiare non meno di nove terreni di gioco, principalmente nella zona ovest della città, prima di stabilirsi definitivamente allo Stadio del Littorio, ultimato nel 1932 e costruito in tutta fretta dal regime fascista intenzionato a mandare in pensione l'ormai vecchio campo sportivo Ranchibile. Il 24 Gennaio dello stesso anno le due tribune della struttura originaria furono inaugurate con una trionfale vittoria per 5 a 1 contro l'Atalanta che proseguì la marcia dei siciliani verso la serie A, conquistata per la prima volta al termine della stagione. La Tribuna Sud, quella prospiciente il Monte Pellegrino, presentava una copertura in cemento simile a quella più celebre ideata poco prima da Nervi a Firenze, sebbene assai più modesta nell'impostazione. Nel 1936 lo stadio venne intitolato a Michele Marrone, eroe caduto nella Guerra di Spagna, ma pochi anni dopo, al termine del conflitto mondiale, la denominazione mutò ancora in Stadio Comunale sebbene per tutti l'impianto rimanga maggiormente noto come La Favorita anche dopo l'ultima recente intitolazione (18 Settembre 2002) a Renzo Barbera, presidente del Palermo tra il 1970 ed il 1980. La costruzione delle due curve, edificate in forma arcuata nonostante la contestuale eliminazione dell'originaria pista di atletica, risale al periodo a cavallo degli anni Cinquanta (furono ultimate nel 1954 e portarono la capienza dell'impianto a 40.000 posti) quando lo stadio del capoluogo siciliano fu scelto per ospitare una gara della nazionale azzurra contro la Svizzera (28 Dicembre 1952). Nel 1968, in occasione del ritorno del Palermo nella massima divisione, furono aggiunti pochi gradini in prossimità del terreno di gioco. Nel 1984, alla vigilia della drammatica crisi societaria che portò tre anni più tardi il Palermo a ripartire dalla serie C2, fu aggiunto un secondo anello di spalti sorretto esternamente da una struttura in acciaio. In questo modo la capienza della Favorita fu portata a 44.860 posti (riempiti solo nel derby con il Messina della stagione 1984-85 e pochi mesi dopo nella gara di coppa contro la Juve di Platini), permettendo di inserire Palermo (e la Sicilia) tra le sedi dei Mondiali di Italia '90. Lo stadio tuttavia rimaneva piuttosto carente nella struttura, sebbene posizionato assai felicemente. La tribuna principale con i suoi 12.100 posti a sedere fu rammodernata avendo cura di non contrastare il magnifico paesaggio circostante e ciò spiega il suo basso profilo e l'uso di colori naturali. Una curva fu ricostruita completamente, mancando incredibilmente delle fondamenta, ed un ulteriore allargamento degli spalti verso l'esterno si rese necessario, in seguito all'installazione dei seggiolini, per raggiungere la capienza minima richiesta dalla FIFA per le gare del Mondiale italiano (del quale, in ogni caso, La Favorita con i suoi 36.630 posti rappresentava lo stadio più piccolo). La Favorita fu ulteriormente arricchita dal nuovo tabellone elettronico, dal nuovo terreno Cell-System e dalle splendide palme che circondano esternamente l'impianto. Durante tali lavori di ristrutturazione (che tristemente costarono la vita a cinque operai per un tragico incidente sul lavoro) fu lo stadio di Trapani, quasi 100 chilometri più a ovest, ad ospitare le gare interne del Palermo. Alle nuove fortune sul campo della società rosanero, culminate nel ritorno in Serie A nel maggio 2004, sembra legato il destino degli ulteriori sviluppi dello stadio di Palermo.
Sandro
Lo stadio di Palermo sorge nella zona ovest della città al centro del Parco Favorita, una vasta area verde rettangolare sovrastata maestosamente dall'imponente sagoma del Monte Pellegrino. Nell'ampio parco, un tempo del re Federico di Svevia, trovano spazio - oltre al campo di calcio - diverse altre strutture sportive: uno stadio per l'atletica, un ippodromo, una piscina e diversi campi da tennis. L'U.S. Palermo (i cui celebri ed inconsueti colori sociali rosa e nero sono dovuti, come è noto, ad un errato lavaggio delle casacche originariamente rossoblu) fu costretta nei primi anni di attività a cambiare non meno di nove terreni di gioco, principalmente nella zona ovest della città, prima di stabilirsi definitivamente allo Stadio del Littorio, ultimato nel 1932 e costruito in tutta fretta dal regime fascista intenzionato a mandare in pensione l'ormai vecchio campo sportivo Ranchibile. Il 24 Gennaio dello stesso anno le due tribune della struttura originaria furono inaugurate con una trionfale vittoria per 5 a 1 contro l'Atalanta che proseguì la marcia dei siciliani verso la serie A, conquistata per la prima volta al termine della stagione. La Tribuna Sud, quella prospiciente il Monte Pellegrino, presentava una copertura in cemento simile a quella più celebre ideata poco prima da Nervi a Firenze, sebbene assai più modesta nell'impostazione. Nel 1936 lo stadio venne intitolato a Michele Marrone, eroe caduto nella Guerra di Spagna, ma pochi anni dopo, al termine del conflitto mondiale, la denominazione mutò ancora in Stadio Comunale sebbene per tutti l'impianto rimanga maggiormente noto come La Favorita anche dopo l'ultima recente intitolazione (18 Settembre 2002) a Renzo Barbera, presidente del Palermo tra il 1970 ed il 1980. La costruzione delle due curve, edificate in forma arcuata nonostante la contestuale eliminazione dell'originaria pista di atletica, risale al periodo a cavallo degli anni Cinquanta (furono ultimate nel 1954 e portarono la capienza dell'impianto a 40.000 posti) quando lo stadio del capoluogo siciliano fu scelto per ospitare una gara della nazionale azzurra contro la Svizzera (28 Dicembre 1952). Nel 1968, in occasione del ritorno del Palermo nella massima divisione, furono aggiunti pochi gradini in prossimità del terreno di gioco. Nel 1984, alla vigilia della drammatica crisi societaria che portò tre anni più tardi il Palermo a ripartire dalla serie C2, fu aggiunto un secondo anello di spalti sorretto esternamente da una struttura in acciaio. In questo modo la capienza della Favorita fu portata a 44.860 posti (riempiti solo nel derby con il Messina della stagione 1984-85 e pochi mesi dopo nella gara di coppa contro la Juve di Platini), permettendo di inserire Palermo (e la Sicilia) tra le sedi dei Mondiali di Italia '90. Lo stadio tuttavia rimaneva piuttosto carente nella struttura, sebbene posizionato assai felicemente. La tribuna principale con i suoi 12.100 posti a sedere fu rammodernata avendo cura di non contrastare il magnifico paesaggio circostante e ciò spiega il suo basso profilo e l'uso di colori naturali. Una curva fu ricostruita completamente, mancando incredibilmente delle fondamenta, ed un ulteriore allargamento degli spalti verso l'esterno si rese necessario, in seguito all'installazione dei seggiolini, per raggiungere la capienza minima richiesta dalla FIFA per le gare del Mondiale italiano (del quale, in ogni caso, La Favorita con i suoi 36.630 posti rappresentava lo stadio più piccolo). La Favorita fu ulteriormente arricchita dal nuovo tabellone elettronico, dal nuovo terreno Cell-System e dalle splendide palme che circondano esternamente l'impianto. Durante tali lavori di ristrutturazione (che tristemente costarono la vita a cinque operai per un tragico incidente sul lavoro) fu lo stadio di Trapani, quasi 100 chilometri più a ovest, ad ospitare le gare interne del Palermo. Alle nuove fortune sul campo della società rosanero, culminate nel ritorno in Serie A nel maggio 2004, sembra legato il destino degli ulteriori sviluppi dello stadio di Palermo.